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sabato 29 settembre 2007

Costruire i Giovani Democratici con Passione e Concretezza

Dopo un'estate di crisi mistica e di pessimismo cosmico, da un mese a questa parte sono rientrato nella partita politica, per sostenere un progetto che sinceramente non mi appassiona eccessivamente, ma che ritengo l'unico che abbia un futuro e in cui vi sia lo spazio per esprimere i miei valori e le mie idee.

Sto parlando del PD, che nel tempo ho sostenuto e criticato, osannato e attaccato. Un partito che non c'è ancora ma che fa già parlare di sè, che divide ed unisce, fa incontrare esperienze e rompe unità personali e politico-storiche.


Non voglio però dilungarmi su quelle che sono riflessioni più patetiche che politiche tipiche di ogni passaggio partitico di questa tormentata seconda repubblica. Vorrei invece parlare, come ho già fatto in un momento di minore analisi e maggiore enfasi qualche mese fa, del modo di costruire questo partito.

Piu' in particolare ritengo che la partita decisiva che ci apprestiamo a portare avanti è quella di rinnovare le classi dirigenti e il modo di fare politica, ritornando ad un maggiore rapporto con i cittadini e ad una maggiore concretezza, abbandonando definitivamente, nel bene e nel male, i retaggi ideologici. Partito post-ideologico significa un partito che sappia stare a contatto con la quotidianità in un modo che non è quello della "fede politica" tipico del Pci o della Dc della I repubblica.

Il fine è dare risposta a nuovi problemi, dalla relazione tra informazione e libertà, al tema delle nuove tecnologie che trasformano e investono velocemente la nostra vita, al tema dell'ambiente finalmente centrale nell'agenda politica, al tema del diffuso malcostume della politica e della cosidetta "antipolitica".

Il limite enorme, che potrebbe apparire insormontabile, di questo partito post-ideologico, di questo partito della concretezza, è che nessuno potrebbe appassionarsi ad un progetto che non parte da valori condivisi e da un sistema fideistico. E', questo, un fenomeno di livello europeo.

Dopo la caduta del muro quasi nessuno si avvicina prima ad un'ideologia e quindi ad un partito,
esclusi gli estremismi, che infatti in ogni paese in maniera ciclica hanno sorprendenti esplosioni, sintomo di una società che non sa fare più sintesi con progetti concreti e allo stesso tempo con valori condivisi. E' la parte debole della filosofia del nuovo millennio, il relativismo.

Tutta la nostra società, smaterializzata, spezzettata, sminuzzata, trova altre forme di aggregazione in singoli gruppi, in singole entità, in singole lobby che si chiudono in sistemi valoriali interni, che non aspirano ad essere maggioranza. Pensiamo all'esplosione della società civile, dei movimenti culturali, dell'associazioni, che attirano molto molto molto più dei partiti. Sono un fenomeno sempre esistito, ma ora stanno crescendo in forza e in numero e si può asserire che costituiscono loro nuove forme di aggregazione della domanda politica. Riescono cioè a fare quello che i partiti politici, in quasi tutta Europa, faticano a fare.

Ci sono, grazie a Dio, eccezioni, ci sono partiti, strutturati e con un passato forte oppure capaci di rinnovarsi veramente dopo aver ascoltato questo immenso e caotico sistema di gruppi di pressione, che hanno vinto grazie ad un progetto allo stesso tempo concreto e dal punto di vista dei valori e della matrice culturale forte.

Pensiamo a Zapatero, vera sintesi della Spagna di oggi, liberale, libertaria, volenterosa di redistribuire il reddito accumulato dal boom economico che va avanti da 20 anni (cresciuta in un sistema economico fortemente liberista e deregolato, lo si può dire o è vietato?), pacifista, basata sul repubblicanesimo laico nato dall'opposizione a Franco negli anni 30 e da cui si ispira direttamente il premier iberico.

Pensiamo a Blair, capace nel 1997 a fondere necessità di mantenimento del sistema liberista instaruato dalla Tatcher e su quella base ricostruire il welfare, un nuovo welfare.

Quello che, quindi, il PD deve fare è dare passione e concretezza (e in questo senso Enrico Letta mi pare il migliore) alla propria azione, essendo capace di fare azioni forti, di prendere posizioni scomode, di andare contro anche ai poteri forti, di essere sintesi della società atomizzata che dobbiamo governare. Un Pd che, concretamente, torni ai giovani e con la loro passione risponda ai problemi concreti della gente.

Per fare questo, ovviamente, serve una giovanile di partito che sappia sfondare. Attraverso la concretezza della propria proposta bisogna riuscire a portare passione nei giovani. E' un compito arduo, perchè i ragazzi tra i 15 e i 20 anni sono più facilmente affascinabili da grandi ideali piuttosto che da un partito post-ideologico con pochi saldi valori e che si misura principalmente con il reale, con il pratico.

Serve una giovanile che sappia trovare nuovi modi per aggregare domanda politica, affascinando sulla base della propria capacità di rispondere tempestivamente agli stimoli di una società infinitamente complessa piuttosto che partendo da ideali rigidi e non adattabili ai cambiamenti.
Serve una giovanile di partito moderna, che non sia ancorata a idealismi e metodi vecchi. Serve una giovanile di partito autonoma, che non sia controllata dal Partito. Serve una giovanile di partito che sa cogliere le sfide dell'esistente in maniera flessibile e dinamica.
Serve una giovanile di partito che sia presente nel territorio e nelle scuole, non quindi una giovanile di plastica o cartapesta, cioè interessata solo a proporre attività sotto elezioni oppure in modo semplicemente pubblicitario, sullo stile dei giovani di Forza Italia.
Serve una giovanile che, come il partito, risponda ad esigenze anche locali, quindi una giovanile federale.
Serve una giovanile che sappia dialogare veramente e concretamente con quelle associazioni del terzo settore che raccolgono oggi la maggior parte della domanda politica, che i partiti per come sono ora disperdono o si ricordano solo sotto elezioni.

Dobbiamo vincere questa sfida per una giovanile e un partito che sappiano rinnovare il modo di stare tra i giovani e nella società.

New people e new methods for a new age!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao. Ho visto il tuo blog sui Giovani del Partito Democratico e voglio dirti che condivido appieno.
Mi chiamo Daniele Curcio, ho 21 anni e sono di Brescia e anche io, come te, mi sto battendo per i Giovani del PD nella mia città. Poi con alcuni giovani della tua provincia stavamo pensando di scrivere un manifesto, una lettera aperta a favore dei giovani nel PD da mandare ai leader nazionali, come ti pare come idea? spero tu possa e voglia dare il tuo contributo....
Ti lascio il mio contatto mail e msn che sono rispettivamente dansreferees@gmail.com e danusa86@hotmail.it
Spero di sentirti....
Ciao
Daniele