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mercoledì 23 gennaio 2008

Riflessioni sulla crisi di governo

Voglio lasciare, ad imperitura memoria (un po' di enfasi, suvvia!), le mie riflessioni ed opinioni sulla crisi di governo nata dopo oltre 600 giorni di governo.
Ho criticato, anche aspramente, questo esecutivo, quando se lo meritava. Comprendevo, però, allo stesso tempo, che fosse difficile reggere le sorti del paese con un Senato in cui ad ogni voto si doveva sperare che nessun senatore della maggioranza stesse male.
Non voglio, però, tirare le somme di più di un anno di governo Prodi oggi, perchè ho la speranza che domani o stasera accada un miracolo o, meglio, che nasca un governo istituzionale retto dallo stesso Romano Prodi che gestisca la situazione economica che deriva dalla crisi finanziaria internazionale (che è tutto tranne che banale), che vari una riforma elettorale sensata e che infine gestisca il "nuovo tesoretto". Poi in autunno mi va anche bene andare al voto.
Voglio evidenziare di seguito quali siano le motivazioni che hanno portato all'uscita dalla maggioranza dall'Udeur di Clemente Mastella. A mio vedere non hanno quasi nulla a che vedere con le vicende giudiziarie dell'ex Ministro della Giustizia.
Allora, andiamo per punti:
1. il Partito Democratico si è posto come forza di rottura e le proposte di riforma elettorale fatte da Veltroni Walter e dal suo gruppo al vertice del partito hanno fatto adirare Udeur, Pdci, Verdi. Ossia i nanetti. Ne è la dimostrazione il fatto che Fabris ieri diceva che ha un'agenda fitta di incontri con parlamentari dei suddetti partiti. E' un'azione quindi prima di tutta conservativa di piccole logiche di potere di minuscoli partitini.
2. la Chiesa Cattolica e varie forze di centro estremista hanno deciso che c'è bisogno di un ritorno al passato, con un partito di centro che sappia (e con il porcellum può) controllare qualsiasi maggioranza. Un partito che sia profondamente intriso di dottrina cattolica ma soprattuto di genuflessione. Non una DC ma un PARTITO TEOCRATICO. Non a caso Bagnasco ha attaccato Prodi, un cattolico adulto, un signore serio e moderno, figlio di un'Italia laica e progresssista, nello stesso giorno in cui Mastella faceva saltare tutto. Un'azione congiunta che ha una principale:far cadere Prodi, a fare una legge elettorale tedesca. La subordinata sono elezioni subito, in cui comunque un partitone di dio al centro con la legge elettorale che c'è al Senato controllerebbe qualsiasi maggioranza scaturirebbe dalle elezioni primaverili.
Comunque in fin dei conti l'obiettivo è controllare con l'8-10% l'intero parlamento, ponendosi al centro.

Di conseguenza si sono sommate le volontà di creare questo partito della chiesa e in secondo luogo con quelle di non andare a referendum e last but not least l'atteggiamento del Partito Democratico.

Sinceramente sono un po' schifato... successive riflessioni le voglio scrivere quando si capirà se il governo ha o non ha la fiducia al Senato.

1 commento:

Anonimo ha detto...

mamma mia che schifo.... povera Italia (o forse se lo merita....)