Care compagne, cari compagni,
le elezioni provinciali sono state un disastro, un massacro. Non abbiamo voluto giocare la partita, l’obiettivo era riconfermare i consiglieri uscenti. Obiettivo non raggiunto. Avevamo quindi un obiettivo bassissimo, e abbiamo ottenuto meno. Se si punta in alto qualcosa si raggiunge, se si punta in basso non si fa nulla.
Certo, la sconfitta in queste provinciali ha delle motivazioni nazionali (leggi Nord chiama Prodi), e c’è tantissimo da dire sull’incapacità di comprensione delle problematiche reali dei cittadini veneti e vicentini da parte prima di tutto del governo nazionale e del partito nazionale. C'è da aggiungere i troppi e ripetuti errori nell'ambito della giustizia.
Sicuramente, però, ci siamo proprio impegnati, a livello locale, per perdere queste elezioni. Lo dissi in questa Direzione Provinciale, un anno fa: "Prepariamoci per le provinciali. A Treviso l'Ulivo ha preso il 16.5%." Ora noi siamo al 15.5%.
Ma dei tanti errori voglio fare una semplice carrellata.
La gestione scandalosa della questione Dal Molin, una vergogna che ha creato ostilità manifesta in tutti i cittadini, sia coloro i quali erano favorevoli al progetto, sia coloro i quali erano contrari. Siamo stati farseschi.
Nessun progetto di provincia discusso non dico con i cittadini, che sarebbe lo spirito del PD, il quale è stato quindi una prima volta tradito, ma nemmeno all’interno del partito. Un programma mai conosciuto da nessuno, calato dall’alto.
Una campagna elettorale che non ha creato momenti di dialogo tra cittadini e candidati. Una campagna assolutamente debole, fiacca, mal gestita.
Fortunatamente ci sono stati un paio di positivi risultati nel deserto totale di queste provinciali: sono il brillante risultato di Beraldin a Bassano e l’ottimo risultato di Matteo Quero, capace in città di essere il primo, pur essendo quello con minor esperienza politica. Certo, quindi, che serve l’esperienza, servono le persone che sono “una sicurezza in provincia” però, forse, azzardo, l’elettorato ha voglia anche di novità, di facce nuove. Chi ha esperienza dovrebbe capire di lasciare spazio ai giovani magari consigliandoli e non cercando di occupare ancora una volta careghe, tra l’altro sempre di minoranza. In questo c’è tutta, propria tutta l’assurdità di come si sta costruendo questo PD. Un coordinamento nazionale chiamata la colonna…no no, il gruppo del 14 ottobre formato da tutte persone oltre i 40 anni e l’unico “giovane”, il buon Enrico Letta, come dice bene il Corriere della Sera di qualche giorno fa non avrà possibilità di distrarsi perché mettere una donna sotto i 40 anni era proprio brutto, un rischio (per il potere costituito del circolo anziani che si trova nella sede dell'Ulivo)!
La cosa sorprendente di questo comitato promotore del PD è sicuramente questa bizzarra capacità dei propri membri di venire da esperienze diverse e di rimanere sempre gli stessi. Mi spiego.
Io ho creduto e credo nel PD, come idea di una forza politica riformatrice adatta alla modernità in un paese con una storia politica particolare come è l’Italia. Allo stesso tempo, però, compagni e compagne, è particolare che questa Italia abbia personalità politiche che sono state convitamente comuniste, poi sono uscite da sinistra dagli errori del comunismo, son diventate fortemente socialdemocratiche, poi un po’ liberal e alla fine democratiche.
Io condivido queste ultime evoluzioni, condivido la formazione di un progetto politico nuovo, ma non condivido che le facce siano le stesse. Che un partito si adatti all’epoca in cui è va bene ma che le persone cambino in 20 anni 4 volte idea confonde l’elettorato, fa venir voglia di votare altro, in particolare quando esiste un elettorato produttivo che vede nella coerenza e nella logicità caratteristiche fondamentali. I veneti, in sostanza, di vedersi ancora quelli che si professavano comunisti 25 anni fa sono stufetti.
Tornando alle elezioni provinciali dico solo un’altra cosa. Sapete che nei paesi civili e normali quando un partito perde le elezioni il presidente o il segretario di questo partito va a casa, ma non perché cacciati, ma perché loro hanno una moralità che li impone di lasciare lo spazio, perché chi perde non rimane segretario. E’ cosi in Inghilterra, in Spagna, in Germania, in tutta
Quindi mi rivolgo a te, cara Daniela. Io se fossi in te farei una riflessione profonda prima di tutto personale. Una riflessione politica e di immagine. Carissima Daniela, da quando sei segretaria abbiamo perso nel 2002 alle provinciali, nel 2003 alle comunali, nel 2005 alle regionali eravamo 20 punti indietro , nel 2006 alle politiche eravamo 22 punti indietro, quest’anno siamo 37 punti indietro. Cara Daniela, se hai un po’ di amor proprio, se ti vuoi bene, se non vuoi essere ricordata come la donna delle sconfitte che non si schioda dopo le sconfitte, se vuoi essere veramente europea, allora cara Daniela io mi attendo le tue dimissioni, per il bene di quelli che sono in questo partito e per il tuo bene.
Ora, però, compagni mi avvio a concludere quello che sarà il mio ultimo discorso nei Democratici d Sinistra.
Lo faccio in quanto è stato tradito il pensiero e il progetto ideale del Partito Democratico. E' successo a livello locale, in quanto non è stato fatto il capannone del programma, la lista dei 36 è stata decisa in una riunione presumo a 3-4 persone senza che il gruppo dirigente nemmeno la sapesse (l’abbiamo saputo dai giornali),
La mia decisione è quella di lasciare oggi, e ho imbucato le lettere di dimissioni dal direttivo provinciale del partito, dal direttivo cittadino e dalla Sinistra Giovanile.
Abbandono il progetto del PD perchè è stato tradito e sinceramente non me ne faccio nulla per come si sta delinenando. Per ora il PD si sta delineando a livello nazionale e ancor piu locale come conservatore, vecchio e incapace di dialogare con i cittadini.
Chiaramente la mia decisione non è irrevocabile, attenderò esternamente ai partiti le costituenti delle nuove forze che si stanno delineando a sinistra, compreso il partito democratico, e deciderò quando queste forze saranno realtà. Auspico che il PD possa avere una svolta in senso progressista e moderno, nel senso di un rinnovamento delle classi dirigenti e del pensiero politico, e spero che in questa provincia la guida politica possa essere assunta da chi ha dimostrato di sapersi rinnovare e sapersi presentare come una novità politica, non chi si autoricicla e autocelebra. Persone che piu concretamente pensano a Vicenza e che devono essere necessariamente più giovani anche anagraficamente.
8 commenti:
dalla mozione fassino a dare indietro, la tessera bel salto.
bobby
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Non tenere in conto che il Governo è seriamente impegnato in una politica europeista, nella difficile politica di assestamento dei conti pubblici e di forte lotta all'evasione è sintomo di miopia politica.. Da soli questi elementi bastano per dare un giudizio positivo all'operato del governo. Il Nord non è stato abbandonato, ma si è dimenticato di dire con forza, prima di lamentarsi, che l'evasione fiscale va combattuta fino in fondo..
caro roberto, io non ho cambiato idea sulla bontà dell'idea originaria del Partito Democratico. Credo sia stata ampiamente tradito, sia stato sconfessato un progetto da una classe dirigente che non si ricambia e non innova la propria base programmatica e le proprie idealità
Votai Fassino xke quel progetto doveva andare avanti e ho sperato fino al giorno in cui il Comitato Promotore Nazionale dei 45 anziani è uscito che il progetto prendesse una piega migliore. Evidentemente non è stato cosi' e ho scelto di continuare a portare avanti le mie idealità.
Non per questo sono estraneo dal guardare le evoluzioni del PD. In caso vi rientrerò, sicuro però che la realtà locale è tragicomica e molte sono le persone che dovrebbero vergognarsi nei Ds vicentini e come minimo andarsene.
Enrico
caro andrea,
io ho criticato la realtà locale, unico in una dirigenza provinciale dove anche chi è contrario ha paura a sbilanciarsi attendendo le elezioni della costituente per fare i propri (giusti e normali in un partito) regolamenti di conti.
Ma non ero l'unico a criticare l'azione di questo governo. Sono conscio dei problemi al senato ma i messaggi che vengono dati giornalmente al paese sono di inefficienza, litigiosità, incapacità di ascoltare i bisogni reali e la voglia di combattere "le caste" di questo paese.
Vedi Enrico.. premesso che la tua realtà locale non la conosco e quindi non entro nel merito, non è importante cosa la gente percepisce, ma cosa il Governo fa.. Se il Governo fa bene e la gente percepisce un clima negativo è perchè la gente non è conscia di ciò che è stato fatto o lo è ma non gli importa del bene del paese.. Nel primo caso basta migliorere la comunicazione e spero questo venga fatto.. Nel secondo caso invece, c'è poco da fare, perchè siamo davanti a persone che è bene votino Berlusconi a vita che come loro non ha a cuore gli interessi della collettività ma solo i suoi personali e della sua casta..
Caro Andrea,
il tuo ragionamento però presuppone una cosa: un elettore di Berlusconi è un "coglione". Ti ricordo che lo stesso Silvio B. diceva la stessa cosa di noi.
Credo che se ci siano contestazioni all'operato del governo Prodi non siano tutte da addebitare ad un "popolo cattivo", ad un "paese impazzito" ma nemmeno a mere considerazioni quali "il Centrosinistra non sa comunicare".
Questioni come l'indulto, una finanziaria rigidissima, una politica a singhiozzi che manca di decisionismo, un premier arrogante che ricorda i fasti del nano sono tutte cose che fanno a pugni con quelle che sono le necessità di un progetto progresssista e riformatore e di quelle che sono le reali necessità del paese e in particolare del nord del paese.
""Credo che se ci siano contestazioni all'operato del governo Prodi non siano tutte da addebitare ad un "popolo cattivo", ad un "paese impazzito" ma nemmeno a mere considerazioni quali "il Centrosinistra non sa comunicare".""
Ma questo è il 10-15% della popolazione, ma la maggior parte non gli interessa il bene del paese... Ma solo l'interesse personale..
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