Comunicato Stampa Democratici di Sinistra del Veneto
Convocata ieri sera a Mestre la direzione regionale della Quercia.
CASO “DAL MOLIN”. I DS DEL VENETO: “NO ALL’ALLARGAMENTO, SI’ AL REFERENDUM”
Il segretario regionale Alessandro Naccarato: “Fondamentale la coesione di tutto il centrosinistra. Il 17 febbraio noi ci saremo”.
La questione dell’allargamento della base statunitense Dal Molin di Vicenza è stata al centro di un dibattito che la direzione regionale dei Democratici di Sinistra del Veneto ha tenuto ieri sera nel corso di una riunione convocata a Mestre nella sede dell’Unione regionale.
I Ds veneti ribadiscono in primo luogo le valutazioni negative circa l’ipotesi di ampliare la base militare, sottolineando al contempo la necessità di aprire una vertenza politica forte nei confronti dell’amministrazione comunale vicentina, che nella vicenda Dal Molin ha pesanti responsabilità, visto l’esito del voto in consiglio comunale che di fatto ha spianato la strada al progetto dell’ampliamento. Pesanti responsabilità che il centrodestra si è analogamente assunto anche in sede di comitato congiunto tra Ministero della Difesa e Regione Veneto.
La via più diretta e democratica che deve essere intrapresa per esercitare una netta opposizione a tutto questo, resta quella del referendum consultivo, dando così modo ai cittadini del capoluogo berico di esprimere liberamente la propria opinione su una questione di così grande importanza per il futuro del loro territorio.
“La necessità di tenere un referendum a Vicenza - sottolinea il segretario regionale DS, Alessandro Naccarato – deriva dall’importanza delle comunità locali in decisioni così importanti. Esiste il precedente de La Maddalena, in Sardegna, dove la smobilitazione della base militare Usa è stata fortemente voluta dalla comunità locale e dalla Regione, e questo ha reso possibile un’azione del governo in questa direzione”.
La direzione regionale diessina ha inoltre deciso unitariamente di prendere parte, con forme e modi da costruire nei prossimi giorni, alla manifestazione che si terrà a Vicenza il prossimo 17 febbraio.
In particolare la presenza dei DS alla manifestazione avrà due motivazioni e due obiettivi di fondo.
In primo luogo dare sostegno e stare in sintonia con quella parte di popolazione che, senza esprimere sentimenti di antiamericanismo, guarda con grande preoccupazione all’ipotesi dell’allargamento della base militare. In secondo luogo i DS vedono nella manifestazione del 17 febbraio l’occasione per ribadire, e porre sul tavolo dei rappresentanti di governo, la necessità di indire il referendum.
“Una partecipazione la nostra – spiega ancora Naccarato – che vogliamo avvenga in modo unitario a tutto il centrosinistra, Cgil e Arci comprese. Sulla questione Dal Molin sarebbe un errore madornale avere un centrosinistro unito a livello nazionale e contemporaneamente diviso a Vicenza. Per questo vogliamo partecipare assieme a tutti gli altri alla manifestazione, portando contenuti che non saranno antigovernativi e che saranno soprattutto non-violenti”.
Convocata ieri sera a Mestre la direzione regionale della Quercia.
CASO “DAL MOLIN”. I DS DEL VENETO: “NO ALL’ALLARGAMENTO, SI’ AL REFERENDUM”
Il segretario regionale Alessandro Naccarato: “Fondamentale la coesione di tutto il centrosinistra. Il 17 febbraio noi ci saremo”.
La questione dell’allargamento della base statunitense Dal Molin di Vicenza è stata al centro di un dibattito che la direzione regionale dei Democratici di Sinistra del Veneto ha tenuto ieri sera nel corso di una riunione convocata a Mestre nella sede dell’Unione regionale.
I Ds veneti ribadiscono in primo luogo le valutazioni negative circa l’ipotesi di ampliare la base militare, sottolineando al contempo la necessità di aprire una vertenza politica forte nei confronti dell’amministrazione comunale vicentina, che nella vicenda Dal Molin ha pesanti responsabilità, visto l’esito del voto in consiglio comunale che di fatto ha spianato la strada al progetto dell’ampliamento. Pesanti responsabilità che il centrodestra si è analogamente assunto anche in sede di comitato congiunto tra Ministero della Difesa e Regione Veneto.
La via più diretta e democratica che deve essere intrapresa per esercitare una netta opposizione a tutto questo, resta quella del referendum consultivo, dando così modo ai cittadini del capoluogo berico di esprimere liberamente la propria opinione su una questione di così grande importanza per il futuro del loro territorio.
“La necessità di tenere un referendum a Vicenza - sottolinea il segretario regionale DS, Alessandro Naccarato – deriva dall’importanza delle comunità locali in decisioni così importanti. Esiste il precedente de La Maddalena, in Sardegna, dove la smobilitazione della base militare Usa è stata fortemente voluta dalla comunità locale e dalla Regione, e questo ha reso possibile un’azione del governo in questa direzione”.
La direzione regionale diessina ha inoltre deciso unitariamente di prendere parte, con forme e modi da costruire nei prossimi giorni, alla manifestazione che si terrà a Vicenza il prossimo 17 febbraio.
In particolare la presenza dei DS alla manifestazione avrà due motivazioni e due obiettivi di fondo.
In primo luogo dare sostegno e stare in sintonia con quella parte di popolazione che, senza esprimere sentimenti di antiamericanismo, guarda con grande preoccupazione all’ipotesi dell’allargamento della base militare. In secondo luogo i DS vedono nella manifestazione del 17 febbraio l’occasione per ribadire, e porre sul tavolo dei rappresentanti di governo, la necessità di indire il referendum.
“Una partecipazione la nostra – spiega ancora Naccarato – che vogliamo avvenga in modo unitario a tutto il centrosinistra, Cgil e Arci comprese. Sulla questione Dal Molin sarebbe un errore madornale avere un centrosinistro unito a livello nazionale e contemporaneamente diviso a Vicenza. Per questo vogliamo partecipare assieme a tutti gli altri alla manifestazione, portando contenuti che non saranno antigovernativi e che saranno soprattutto non-violenti”.
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