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domenica 11 febbraio 2007

DICO: quando l'apparenza inganna


In politica talune scelte sembrano andare in una direzione ma ad un'attenta analisi vanno dall'altra parte. I DICO sono un chiaro esempio di questa apparenza ingannatrice.
Sembra, infatti, che siano un primo passo per la conquista di diritti civili quando invece, purtroppo, sono la parola fine alle speranze di maggiori diritti, oltre agli esigui che vengono proposti nel Decreto del governo.
Qualora questa sciagurata legge venisse approvata, infatti, sarebbero tante le persone che, da più parti, ci inviterebbero a tacere, a non parlare più di maggiori diritti per noi cittadini omosessuali, attualmente cittadini di serie B. Infatti, la frase che addurebbero sarebbe "quello che potevamo darvi ve l'abbiamo dato, ora non infastiditeci ulteriormente".
Infastidire la classe politica gerontocratica, burocrate, elefantiaca e superata che abbiamo non è che mi dispiacerebbe, solo che sono conscio che questa classe politica non vuole scollarsi dalle poltrone, non vuole lasciare spazio a nuove leve (anche perchè non ha curato una nuova classe dirigente, come accadeva nei partiti della Prima Repubblica) e che per almeno 15 anni non potremo mai più chiedere nemmeno un diritto in più.
Quindi, per molti anni, dovremo accontentarci di una legge che è poco chiara in diversi aspetti, che lascia alle ASL la possibilità di lasciare fuori da un ospedale un compagno malato, che non garantisce la successione se il tuo compagno muore dopo 8 anni di convivenza.
E' una legge,questa, che evidentemente è stata fatta da persone senza conttatto con la realtà, senza comprendere le esigenze profonde che l'Italia ha, senza capire cosa chiedono gli italiani.
I PACS servono a due fini, infatti: dare una possibilità di rendere ufficiali e riconosciute le tante coppie omosessuali, le tante FAMIGLIE omosessuali e allo stesso tempo garantire agli eterosessuali che non intendono sposarsi una soluzione alternativa. Si, una soluzione alternativa, perchè un paese moderno deve cominciare a concepire che la scelta tra diverse opzioni anche nella sfera dei contratti che legano l'affettività è una scelta che coniuga i principi di solidarietà, di libertà, di lealtà reciproca. Più scelte,per scegliere quale è la via migliore alla propria vita insieme.
Un aspetto, inoltre, sfuggito ai più è che questi DICO sono stati creati ad arte dal Vaticano, che per limitare i danni (per se stesso, per la propria immagine) ha fatto approvare una legge che di fatto, con la dichiarazione non consensuale, fa concepire questo rapporto come una non famiglia. Poi che il Papa si arrabbi è solo per fare confusione, in realtà è ben conscio che questa mediazione al ribasso è un grandissimo successo della CEI e un modo per umiliare i cittadini omosessuali italiani.
Limitare per le scelte di uno Stato Straniero, quale è il Vaticano, le aspirazioni del proprio popolo significa, ne più, ne meno che aver fallito il proprio ruolo di governanti di un paese democratico, civile e moderno.
Auspico, per questo, che il Parlamento migliori decisamente la Legge seguendo i punti principali delle critiche che al ddl fa Arcigay.(le potete trovare su www.arcigay.it , io le condivido totalmente). In alternativa, per le motivazioni addotte in precedenza, meglio niente di questi DICO.

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