Un'emergenza è un'emergenza. Quando ci sono situazioni di estremo pericolo e di estrema difficoltà c'è bisogno di qualcuno che arrivi e faccia un po' di pulizia. Non voglio sembrare sovversivo, semplicemente l'emergenza laica è un'emergenza estrema a cui servono estremi rimedi.
Partiamo dai fatti. C'è una Chiesa, a cui nessuno vuole tappare la bocca, che da tempo si occupa quasi esclusivamente di politica interna italiana (e di altri paesi cattolici), senza molto curarsi di questioni di fede, dell'anima degli uomini e del futuro dell'umanità. E' una Chiesa ancorata al passato, che è completamente cieca davanti alle esigenze sociali reali dei cittadini italiani, che è cieca a bisogni d'amore, a bisogni di carità, a bisogni di speranza, come sono quelli dei cittadini omosessuali che chiedono di condividere il proprio amore con una qualche tutela, come sono quelli di cittadini che chiedono di non soffrire se malati, come sono quelli di cittadini che chiedono di poter avere un figlio anche se sono completamente sterili.
La Chiesa, quindi, è rimasta indietro di decenni, se non di secoli e millenni. Questo, però, è un problema relativo. La Chiesa può dire ciò che vuole, nel rispetto delle persone (per esempio è da denuncia ed inqualificabile il paragonare cittadini omosessuali e criminali pedofili).
Le gerarchie non possono, però, cercare di condizionare politicamente il paese, indicendo manifestazioni, emettendo note e dispacci condizionanti per i parlamentari cattolici, indicando non una linea di fede ma un vero e proprio progetto politico.
Questa è una intromissione palese ma è probabilmente la punta dell'iceberg, la cui base sono i continui colloqui con le forze politiche su ogni scelta, i ricatti politici ed economici che la Chiesa agisce sulla malata e gerontocratica (e incapace di guardare alla realtà) partitocrazia.
E' infatti qui che nasce il problema vero sulla questione laica. La Chiesa, di per sè, come detto, può fare ciò che vuole nel limite della legge e del rispetto dei cittadini. Sono, però, le gerontocrazie (e l'età in questo caso è ancor piu importante per la sudditanza alla Chiesa, dato che tra i giovani di sudditi il Papa-Re Joseph non ne troverebbe molti) culturali, politiche, finanziarie, economiche del paese che, per motivi di natura strettamente legata al denaro, al potere ed infine alla tenuta di posizioni politiche si prostraggono ai piedi delle gerarchie (altrettanto gerontocratiche) ecclesiastiche.
In sostanza il grilletto economico e culturale della Chiesa conta moltissimo nelle scelte dei politici, nelle quali però pesa anche una mancata visione della realtà dei problemi del paese, che non sono quelli della linea Bagnasco, ma sono altri e ben piu gravi.
Una vera politica per le famiglie è una politica che pensa a come risolvere i problemi economici e culturali delle giovani generazioni che vivono tra precariato, affitti insostenibili, mancanza di modelli, egoismo e mancanza di solidarietà. Di certo a questo non sono un ostacolo il riconoscimento di diritti civili (umani) per le coppie di fatto eterosessuali ed omosessuali. Una vera politica per le famiglie, il riconoscimento di diritti civili per le coppie di fatto ed il riconoscimento dell'amore omosessuale da parte dello Stato sono tre cose non da contrapporre ma da unire in una utile azione di policy che porterebbe serenità (prima di tutto economica) alle famiglie, diritti a chi non li ha e probabilmente un aumento della natalità. Basterebbe "pensare europeo" e guardare a modelli similari come Francia e Spagna (per alcuni aspetti).
Questo, però, è chiaro ai giovani e a chi sa guardare oltre gli steccati ideologici(il cattolicesimo reazionario ed integralista) e i pregiudizi pericolosi che limitano la conquista dei diritti che i cittadini chiedono con forza.
Per questo i cittadini devono e stanno reagendo, per questo c'è un vasto sentimento laico che si respira nelle esigenze quotidiane dei giovani italiani, per questo c'è un pezzo di paese che si sta muovendo per chiedere di non essere umiliato.
Risposte politiche, culturali, sociali se ne vedono a fatica, e per questo è un'emergenza. Un'emergenza alla quale bisogna fare fronte comune, triplicare gli sforzi mettendoci la faccia e l'impegno tutti i giorni, per un'operazione prima di tutto nella società, per togliere il velo dei pregiduizi e delle incomprensioni.
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giovedì 10 maggio 2007
Emergenza Laicità
Pubblicato da Enrico Peroni alle 00:49
Etichette: Analisi Politica, Laicità-Diritti
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1 commento:
la Chiesa dovrebbe avvicinare di più i giovani, ma non parlando di politica..Oggi più che mai c'è un invasione aggressiva della Chiesa su problemi che non le competono...Sono i cittadini che devono fare delle scelte giuste o sbagliate!
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