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mercoledì 16 maggio 2007

Congresso Nazionale Arcigay

Un congresso positivo. Un congresso che, con la propria finalità principalmente politica ha espresso una linea avanzata, ben sintetizzata dal titolo del Congresso "Siamo Famiglie".
Il lavoro fatto nel Congresso è stato principalmente di sintesi e di confronto. Credo sia, però, il culmine di un processo che l'associazione svolge negli anni, quotidianamente, a livello nazionale e nei circoli territoriali.
Il dibattito nelle commissioni forse non è stato il massimo ma è evidente l'esplicitazione di un progetto che considero completo, coerente e chiaramente in itinere. Un progetto che parte principalmente dalle attività nei circoli, linfa di un'associazione che vuole svolgere un ruolo di coordinamento e sviluppo comune, rispettando e allo stesso tempo incentivando le realtà locali. Un progetto che tocca tutti i temi: politica, salute, giovani, cultura del movimento, modalità dell'accoglienza, lotta all'omofobia, attenzione alle donne.
Per il gruppo gaylesbo che mi onoro d'aver fondato a Vicenza, Aletheia, credo che la possibilità di attingere da una rete di conoscenze ed esperienze accumulate negli anni in questa associazione sia un vantaggio enorme per la nostra crescita, fermo restando il tema dell'autonomia del nostro circolo, che però mi pare essere una normalità in Arcigay.
Nel complesso positivo una nota negativa c'è. Sono, infatti, rimasto abbastanza disgustato da alcune manovrine - tipiche dell'associazionismo, del sindacalismo, della politica - che miravano o a destabilizzare o a chiedere piu posti , piu spazio. L'ho ritenuta una cosa vergognosa ma per fortuna ha caratterizzato una piccola minoranza dei congressisti.
In conclusione il fatto che il Consiglio Nazionale sia cambiato in larga parte è un dato straordinario di come Arcigay voglia rinnovarsi e di come abbia fatta una scelta inclusiva verso le nuove realtà che stanno sorgendo come funghi nella nostra penisola. Scelte importanti, scelte d'avanguardia che magari potrebbero imitare anche altre associazioni o anche i partiti politici, incapaci di rinnovare e di rinnovarsi. Qualche volta guardare alla società civile e alle realtà associative del paese, anche quelle gay, non farebbe cosi' male.

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