A supporto della mia decisione di ritirare l'autosospensione vi è anche il documento unitario del gruppo di autosospesi, che è qui di seguito!
I fatti politici intervenuti dalla data dell’autosospensione di molti iscritti, vanno incontro e corrispondono alle esigenze sollevate con la nostra sofferta decisione. In questi mesi infatti si è allacciato un dialogo con i diversi livelli dirigenti del partito che deve proseguire. Attraverso il dialogo e nel rispetto delle posizioni, è emersa una maggiore considerazione circa la netta contrarietà dei Ds di Vicenza e dell’Unione, alla costruzione della nuova base militare Usa al Dal Molin, nel cuore stesso della città.
La riunione provinciale del 1° febbraio scorso, a cui hanno partecipato, oltre al nuovo segretario regionale l’on. Naccarato, il coordinatore della segreteria nazionale Maurizio Migliavacca e il responsabile della politica estera Luciano Vecchi, è stato un segnale di attenzione importante da valutarsi positivamente. Proprio Migliavacca, nelle sue conclusioni, ha espresso il proprio favore alle iniziative dei ds in corso contro la base Usa al Dal Molin. Questi segnali di attenzione da parte della dirigenza nazionale del nostro partito e gli atti conseguenti, come il documento regionale (dal titolo: Ds del Veneto “No all’allargamento –Sì al referendum. Noi ci saremo”) e la partecipazione al corteo dei centomila di sabato 17 febbraio, riconfermano la correttezza delle nostre posizioni sulla vicenda Dal Molin, che non sarà di breve durata e che dovrà vedere i Ds fortemente schierati nella difesa degli interessi della città e dei suoi abitanti.
In questo senso è stata importante la costituzione del comitato dei parlamentari (120 firmatari) per i l No promosso dai parlamentari dell’Ulivo di Vicenza.
Oltre alle denunciate gravi responsabilità del centrodestra e del sindaco Hullweck, in accordo con il precedente governo Berlusconi nell’aver occultato per anni la disponibilità data alla realizzazione del progetto Dal Molin, vi è stata anche da parte di alcuni settori della compagine governativa una grave sottovalutazione di questa nuova base a Vicenza, che causerebbe, se realizzata, devastanti effetti sul piano ambientale, urbanistico e sociale. Tali da influire grandemente e negativamente sulla qualità della vita delle persone, la loro vivibilità nel comune capoluogo e nei comuni limitrofi, in primis in quello di Caldogno, ma non solo. Per l’oggi e per il domani, e nei decenni a venire per le future generazioni.
Nel ribadire il No al Dal Molin, si conferma la necessità urgente di effettuare, in qualunque modo, il Referendum consultivo della popolazione, per ottenere il quale, dopo il rifiuto da parte del sindaco, il nostro partito dovrà battersi nelle istituzioni e nella società a fianco dei cittadini.
I problemi sollevati dimostrano che c’è bisogno di una maggiore partecipazione democratica, ed è forte l’esigenza di fare piena luce sul nuovo insediamento militare e sulle servitù militari esistenti nel nostro paese, per le quali è indispensabile indire una Conferenza nazionale in linea con il programma dell’Unione.
Altresì è opportuno intervenire anche per il rispetto delle libertà sindacali che, ancora oggi nel XXI secolo, sono fortemente limitate per i lavoratori italiani impiegati all’interno delle basi Usa in Italia, con una veto odioso nei confronti di Cgil e Ugl.
Chiediamo inoltre al governo che venga rivisto lo status giuridico delle truppe americane presenti in territorio italiano ( l’esempio della tragedia del Cermis in cui persero la vita una ventina di persone e la conseguente sottrazione del caso alla giurisdizione italiana richiama ancor più questa esigenza).
La crisi di governo, che speriamo si risolva positivamente fin dalla prossima scadenza di mercoledì, ci spinge ad assumere con rinnovata forza e responsabilmente l’impegno nel partito.
Noi crediamo infatti che è anche nostra responsabilità, in questo difficile momento per il governo di Centrosinistra, mantenere l’unità del partito, valorizzando i segnali di discontinuità rispetto al governo Berlusconi, sia in politica estera sia nelle riforme attuate e da attuare per il rilancio del paese.
Riteniamo in ogni caso che il contributo di passione e lotta civile di tanti cittadini e iscritti che qui a Vicenza si stanno opponendo alla costruzione della nuova base militare, debba essere valorizzato pienamente dal nostro partito. Chi in questi giorni liquida come estremismo irresponsabile l’impegno di tanti iscritti e dirigenti dei ds e dell’Unione, di tanti cittadini di Vicenza e non, nell’opposizione alla nuova base, non ha capito, né vuole capire, la portata di un movimento democratico e popolare di partecipazione “dal basso”, unico nella storia della nostra città.
I compagni e le compagne pertanto ritirano l’autosospensione per riprendere e rilanciare l’impegno anche all’interno del partito a tutti i livelli, e intendono portare avanti questa battaglia di civiltà in stretto rapporto con i comitati dei cittadini e tutta l’Unione.
NUOVO SITO
Se volete leggermi o scrivermi vi prego di andare sul nuovo sito www.enricoperoni.it
mercoledì 28 febbraio 2007
Ritiro Autosospensione - Documento Unitario del Gruppo degli Autosospesi
Pubblicato da Enrico Peroni alle 22:21
Etichette: Dal Molin, Democratici di Sinistra
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2 commenti:
Caro Enrico,
trovo su Internet tue notizie.
Mi piacerebbe un tuo giudizio su una iniziativa che stiamo mettendo insdeme: "l'Associazione della Sinistra per il Partito Democratico".
Leggi, se vuoi, il nostro sito
www.sinistra.pd.it
Scrivici a
info@sinistra.pd.it
A presto,
Davide Ferrari
Ehilà compagno Enrico!
Sono Alberto Trivelli, di Recoaro!
Ho trovato per caso il tuo blog e ti volevo proporre uno scambio di link.
Il mio è http://delanacaprina.blogspot.com
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