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mercoledì 3 gennaio 2007

Anno nuovo, preoccupazioni vecchie!!

Un anno, il 2006, si è concluso. Luci ed ombre. Sorrisi e pianti. L'anno di Bachelet, della vittoria dell'Unione, dei 100000 al Pride di Torino; ma anche l'anno di una destra che ritorna, di una finanziaria strana(si, strana...) e dell'addio di Aurelio Mancuso ai Ds.
Si, i Ds, i Democratici di Sinistra. Il piu grande partito della sinistra italiano. Il piu grande partito di governo. Il partito di 9 ministri , decine di sottosegretari, 7 presidenti di Regione, decine di presidenti di provincia, ecc..
Un partito che entro 3 mesi deve scegliere il proprio futuro, se entrare in questo Partito Democratico oppure no e soprattutto se si entra, come entrarci.
Anno nuovo ma voglio e devo essere ripetitivo,sfinente, fastidioso. Questo Partito nuovo, per come si sta profilando, non avrà nulla di nuovo. Sembra essere l'allegra sarabanda dei felici dirigenti di un (...due...) partito vecchio, superato, morente che fanno finta di inventarsi qualcosa di nuovo, un progetto esaltante che esalterebbe solo il loro dominio. Un dominio di un gerontocomio di politicanti superati e incapaci di dialogare con la società.
Sono perfido, critico, devastante nella mia analisi, ma ho sviluppato una profonda avversione verso una dirigenza che ci sta affondando per le sue elucubrazioni filosofiche senza senso.
Credevo, credo e crederò nella necessità di un Partito Democratico, progetto riformatore che sappia rinnovare le isitituzioni italiane, riallacciare un rapporto tra cittadini ed istituzioni come ha ripetuto ottimamente il Presidente della Repubblica nello straordinario discorso di fine anno. Un partito che sia capace di rilanciare una politica liberalsocialista che svecchi l'economia italiana. Un partito laico che sappia tradurre in atti pratici le richieste della società. Pacs, eutanasia, approccio differente alle questioni di fede per evitare che le scelte di una parte del paese siano le scelte di tutti.
Tutto questo non è più garantito da un partito, il nostro, i Ds, che ha deciso di non combattere per quell'"umanesimo laico" che il Presidente D'Alema ha fatto presente recentemente. Un partito che non riesce a presentarsi all'appuntamento del PD con un progetto che sia condiviso e soprattutto veramente socialista riformista.
Per fare qualcosa di nuovo con la Margherita si dovrebbe arrivare con una idea chiara di sinistra, di stato, di laicità, di progresso. Un'idea di socialismo riformista con cui confrontarsi con il progetto diellino.
Quest'idea è stata smontata nell'ultimo anno da un gruppo, quello del Segretario Piero Fassino, che non ha saputo stare dentro ai processi reali della società e al nuovo vento (liberal-)socialista che viene dall'Europa, arrivando talvolta a bollare come "deriva" il nuovo che avanza, ossia il progetto riformista del PSOE. Un gruppo dirigente che ha fermato le ottime iniziative del ministro della Sanità accordandosi con la destra, un gruppo dirigente che ha chiuso le porte ai diritti civili con frasi irresponsabili come quelle di 3 settimane fa che hanno portato Aurelio Mancuso a lasciare il nostro partito , un gruppo dirigente che chiede una Fase-2 che è solo aria fritta.
Per tutto questo chiedo un gesto di responsabilità al nostro Segretario, per poter continuare a sperare ad un socialismo riformista, ad un Partito Democratico moderno e dentro il progressismo. Questo non è possibile con chi, come detto, non è stato dentro ai grandi processi.
Mi dispiace, è finita in me, con l'anno nuovo, la speranza politica nell'uomo Piero Fassino.

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